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Donne, è ora di parlare

Immagine del redattore: Martina RadicchioMartina Radicchio

“Silenzio, le donne dovevano stare zitte”.

- Sofocle, Aiace -

Voglio partire da questa frase. Curioso il fatto che senza l’esistenza una donna, Sofocle non avrebbe nemmeno potuto pronunciarla. Ciò che dovrebbe far riflettere è che nell’Italia odierna non sarebbe tanto sconcertante sentire qualcuno pronunciare questa frase.

Nel 2020 a distanza di più di 2400 anni da Sofocle, la donna sta ancora lottando per affermarsi. Sebbene nel 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani abbia stabilito la parità dei sessi, nella maggior parte del mondo, nella vita di tutti i giorni le discriminazioni, purtroppo, sono dietro l’angolo.

Basti pensare al chiacchierato "Gender Pay Gap" (divario retributivo di genere), scongiurato solo in Islanda. In Italia l’art.37 della costituzione stabilisce che la donna lavoratrice avrebbe diritto alle stesse retribuzioni che spettano al lavoratore; ma il condizionale è d’obbligo dal momento che ad oggi la differenza salariale nel settore privato ammonta fino al 20%, un divario che non ha ragione d’essere.

Esistono poi dei campi, ad esempio l’informatica, l’ingegneria e la tecnologia, in cui la presenza femminile viene vista con forte scetticismo, scoraggiando e ostacolando le pari opportunità di lavoro.

Una delle tante altre situazioni apparentemente sancite dalla legge, ma che non trova sempre una realizzazione concreta è la tutela della maternità. Tanti sono infatti i casi in cui le giovani madri, al rientro dal congedo, perdono il posto di lavoro o subiscono un demansionamento ingiustificato.

Anche se la parità di genere non è stata ancora totalmente conquistata , negli ultimi 50 anni la figura femminile ha conseguito diversi successi. Sono aumentate le cosiddette donne “in carriera” e anche nella rappresentanza politica si è finalmente data importanza alle “quote rosa”. Dando uno sguardo fuori dall’Italia, in molte monarchie è stata finalmente abolita o è in via di abolizione la legge salica, che permetterà l’ingresso di future regnanti sull’orma di Elisabetta II.

Dopotutto le donne hanno sempre dovuto lottare il doppio per raggiungere traguardi che fanno parte della normalità nella vita di un uomo.

Le donne sono state in silenzio troppo tempo, è ora di parlare.

 
 
 

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