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YSA - Empowering the next generation of global entrepreneurs

Immagine del redattore: La RedazioneLa Redazione

Le “3 C” di Tito Boeri


Crescita, Competenza e Coesione. 

Sono  queste  le  tre  parole  chiave  analizzate  dal  Prof.  Tito  Boeri  durante  la  prima  lectio  magistralis  del progetto  YSA  (Young  Sustainability  Ambassadors),  che  mira  a  fornire agli adulti del domani gli strumenti e il  metodo  per  affrontare  al  meglio  le  sfide  future  in  un  mondo  del  lavoro  sempre  più  complesso.  Il  relatore inizia con un’affermazione  ricca di  spunti:  la  crescita  è  dove  ci  sono  competenze.  Oggi  la  crescita  economica  risulta  infatti  eterogenea  e  fortemente  concentrata  sul  territorio.    Un  modo  più  diretto  per  visualizzare lo stesso concetto è osservare le  luci  nelle  immagini  satellitari,  che  riportano  una realtà tutt’altro che uniforme.  Le  competenze  dunque  contano  tantissimo  perché  la  crescita  economica  è  condensata  laddove c’è il “sapere”.  L’investimento  nel  capitale  umano  è  l’elemento  cardine  per  l’acquisizione  delle  competenze  e  delle  conoscenze  necessarie  alla crescita economica di un paese.   La  prima  tipologia  d’investimento  è  l’istruzione  terziaria  (università)  e  per  dare  un’idea di quanto essa sia importante, il Prof.  Boeri  ha  analizzato  un  grafico  del  premio  salariale  di  cui  beneficiano  i  lavoratori  laureati  rispetto  ai  diplomati:  in  Italia  chi  consegue una laurea riceve mediamente una  retribuzione del 40% più alta rispetto a chi ha  soltanto un diploma.   È  un  premio  che  ripaga  gli  sforzi  e  i  costi  dell’investimento stesso e si manifesta anche  nella probabilità più alta di rimanere occupati  e non subire periodi di disoccupazione.  L’investimento  secondario  per  quanto  riguarda  le  competenze  è  l’apprendimento  continuo tramite la formazione lavorativa.   Molto  spesso  si  entra  nel  mondo  del  lavoro  ricchi di abilità per poi calare  fortemente nel  tempo a causa della mancanza di formazione  sul  posto  di  lavoro,  un  grande  difetto  dell’Italia.  L’intervento  si  focalizza  successivamente  sul  progresso  tecnologico,  che  avanza  rapidamente  e  inizia  ad  intaccare  il  monopolio  dell’uomo  su  diverse  mansioni  che un tempo erano considerate al riparo dai  rischi. 

Disporre  di  competenze  e  conoscenze  ad  ampio  raggio  è  fondamentale  per  essere  preparati  all’innovazione  e  “sapersi  reinventare”  senza  farsi  travolgere  dal  progresso.   Il consiglio del Prof. Boeri è dunque di evitare  di specializzarsi troppo ed inutilmente, senza  però  rinunciare  ad  approfondire  gli  aspetti  che interessano di più a livello personale.  Ad oggi non è possibile prevedere quali siano  le  mansioni  del  futuro  e  di  conseguenza  i  percorsi di studio che assicurino da eventuali  rischi.  A  questo  proposito  entra  in  gioco  l’ultima “C”: la condivisione.  La  condivisione  dei  rischi,  nella  forma  dell’assicurazione sociale, è lo strumento che  permette  di  tutelare  oggi  qualcuno  per  essere tutelato in futuro.   Affinché  la  condivisione  dei  rischi  funzioni  debba  esserci  diversità  tra  i  soggetti  facenti  parte  del  sistema:  maggiore  è  la  diversificazione, più è sicura la tutela.  Alla  fine,  la  vera  “C”  nascosta  che  tiene  insieme  le  altre  è  certamente  la  comunicazione,  perché  come  ha  concluso  Tito Boeri: “meglio le parole degli SMS”. 


Martina Radicchio 5RIM1 

 
 
 

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