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Petrarca oggi, il senso della sua perenne attualità

Immagine del redattore: La RedazioneLa Redazione

Il confronto e le similitudini tra il poeta e il XXI sec.


La peste del II millennio

Circa tre o quattro mesi fa in Italia, si è scoperto il nuovo Covid-19, comunemente chiamato Corona-Virus. Questo virus è nato a Wuhan, in Cina, ha provocato milioni di morti e contagiati tutt’ora gravissimi. Esso si trasporta per via aerea o per contaminazione di oggetti o persone. Le regole da rispettare sono: la pulizia, la distanza tra persone e stare a casa il più possibile per evitare il contagio. I sintomi del virus sono: tosse secca, febbre molto alta, mal di testa, fatica, nausea e in molti casi difficoltà respiratorie, contrariamente, può presentarsi anche in forma asintomatica.

In pochissimo questo virus, è diventato una pandemia con la chiusura di fabbriche ed edifici scolastici, lasciando aperti solo negozi di prima necessità e obbligando a restare a casa tutte le persone che da sempre erano solite ad uscire e compiere atti quotidiani.

Addirittura sono state anche imposte certificazioni per i permessi ad andare a lavorare o per comprare beni alimentari.


La vita dell'artista

Il tema trattato oggi e nei tempi passati dell’isolamento, tristezza e solitudine, viene descritto da uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, Francesco Petrarca. Ecco perché l’epoca di oggi è confrontabile con quello che ha vissuto l’artista ai suoi tempi. Egli nato nel XIV sec ad Arezzo, ha vissuto per molti anni in Provenza vagabondando tra l’Italia e la Francia. Nel corso della sua vita ha trattato molti temi partendo dall’amore, descritto nelle sue poesie per l’amata e tanto desiderata Laura, fino ad arrivare alla solitudine e all’isolamento provocate dal dolore provato per l’amore platonico per la donna.




Le Poesie

Il poeta esprime i propri sentimenti attraverso i suoi testi, nello specifico, vengono trattati questi temi nelle poesie “Solo et pensoso i più deserti campi” e “O cameretta che già fosti un porto”.

Con “Solo et pensoso i più deserti campi”,l’autore solo e pensieroso, nei “deserti campi”, cerca, nei suoi passi tardi e lenti, di nascondersi e di sfuggire i luoghi in cui il suolo è segnato da impronte umane per meditare sui suoi sentimenti per Laura.

Un filo ideale collega questa solitudine petrarchesca alla vita solitaria, isolata, in cui noi ci ritroviamo ad avere tempi morti a casa, dove meditiamo con i nostri pensieri che ci invadono la mente. Posti in cui vorremmo solo restare soli con noi stessi senza intorno nessuno che ci disturbi, dove vorremmo farci un esame di coscienza, o semplicemente allontanarci da tutti per nasconderci o nascondere qualcosa che abbiamo paura o vergogna di mostrare ad altri.


Isolamento

Con “O’ cameretta che già fosti un porto”l’autore vuole raccontare delle sue lunghe giornate nella sua cameretta dove ha passato la maggior parte dei suoi tempi solitari di meditazione e lacrime; egli sottolinea il luogo della sua cameretta come posto di tristezza e disperazione. Fa inoltre il confronto con passato e presente e pensa a quando era piccolo e cercava nella sua cameretta quiete dalla folla, ora che cerca compagnia per non restare solo.


Così è per noi in questo periodo della nostra vita: molto spesso ci ritroviamo talmente soli che ripensiamo ai momenti felici nella cameretta in cui siamo cresciuti isolandoci, che ci ha sempre fatto da “rifugio” nelle nostre “grandi tempeste” di lacrime.

Sta capitando a noi, con l’isolamento causato dal contagio, di provare un’immensa tristezza pensando alle persone care, alle persone che vorremmo vedere, alle persone a cui non avevamo mai dato tanta importanza, dato che le incontravamo tutti i giorni… ed è proprio quando le persone mancano che si capisce davvero chi si ha perso. Ed è grazie a tutti questi ricordi che il luogo che noi abbiamo sempre sottovalutato o pensato come alquanto “banale” sia un posto in realtà a noi tanto caro, che tutti noi utilizziamo “porto” per affrontare le nostre tempeste e le nostre felicità, pensando a chi ci manca e di chi avremmo bisogno di avere vicino o tra le braccia in quel momento.

Ecco perché Francesco Petrarca ancora oggi si rispecchia nella vita di molte persone nonostante i decenni passati. Tuttora noi oggi ci ritroviamo nel poeta, nelle emozioni molto comuni che riesce a trasmettere nelle sue poesie anche solo durante la lettura.


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