Entro breve, si pensa all’incirca un paio di anni, nell’ambito della telefonia mobile prenderà piede il sistema 5G. Significa che verranno introdotte tecnologie di quinta generazione che permetteranno prestazioni e velocità superiori rispetto a quelle presenti attualmente. La trasmissione televisiva “Report” ha fatto un importante approfondimento su questa novità. Nel programma, andato in onda il 26 novembre 2018, si è spiegato che le onde prodotte, che saranno millimetriche, non si propagheranno più a 180 gradi ma si indirizzeranno in modo diretto verso l’utente, evitando interferenze e dispersione. Le città diventeranno “Smart City”: le antenne presenti nelle città verranno triplicate e le onde elettromagnetiche aumenteranno considerevolmente. Si sono, però, valutati i rischi per la salute della popolazione? Gli studi si sono rivelati insufficienti, si sa solo che questo tipo di onde vengono assorbite dalla pelle e non penetrano nel corpo. La cosa paradossale è che il Governo italiano, nel 2001, ha stabilito i limiti per le emissioni delle onde elettromagnetiche delle antenne (radio, tv e telefonia), ma non quelle dei cellulari. L’unico limite che le case produttrici devono rispettare per i cellulari è il valore SAR che indica l’assorbimento energetico delle radiazioni del telefono da parte del nostro corpo. Quando si acquista un cellulare bisognerebbe almeno sapere il valore SAR dello stesso. Nel 2005 l’Istituto Ramazzini di Bologna ha fatto dei test su animali per vedere l’effetto che possono avere le onde elettromagnetiche delle antenne: è stato riscontrato, sulle cavie, un aumento del tumore al cervello e ai nervi acustici. Gli americani hanno fatto anch’essi dei test sugli animali, proprio per le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari e sono giunti ai medesimi risultati. A livello governativo non vi è nessuna regolamentazione e, nei paesi europei, ci si può adeguare alle linee guida dell’ICNIRP che è un organismo privato formato da esperti scientifici. Sarebbe, invece, fondamentale un intervento a livello governativo per realizzare studi approfonditi ed emanare una legge che possa tutelare i cittadini. Attualmente le case produttrici non hanno nessun obbligo se non quello di rilasciare autocertificazioni. Manca ormai poco all’arrivo della rete 5G su larga scala, è indispensabile effettuare una seria valutazione dei rischi prima che questa tecnologia sia ormai radicata nella nostra società. Il problema è che l’entusiasmo legato a questa rivoluzione tecnologica possa prevalere sull’analisi dei rischi e dell’impatto sulla nostra salute nel lungo termine. Purtroppo, viviamo in una società molto superficiale in cui ci si ferma poco a riflettere sulle novità e sulle conseguenze che esse possono provocare.
Manuela Pusterla 4AFM2
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